domenica 20 gennaio 2013

IL CALICE DEL BUFFONE- RICORDO DI UNA SERATA IN TOSCANA


Metti una sera di primavera in un borgo toscano. Metti un appetito consistente, una tipica osteria e un dolce rosso lucchese. Mentre stiamo per iniziare la nostra tanto attesa cena , sentiamo una voce accanto a noi: " Ciao ragazzi! Da dove venite? Oggi é il mio compleanno e noi si é un po' buffoni! Mica vi piacerebbe unirvi a noi?" Non abbiamo neppure il tempo di articolare un pensiero di senso compiuto che ci ritroviamo senza il nostro tavolo e con il calice ancora sulle labbra. Ormai la tavolata del buffone é cosa fatta! Cinque toscani, un americano trovato per caso e due salentini. Calici fluidi e colmi, inebrianti: un sicuro lasciapassare per un convivio semicomico di parole e sapori, un intreccio di storie e terre diverse. Non c'é voluto tanto a capire cosa significasse quella strana parola, buffone , che aveva cancellato ogni confine e ogni distanza tra otto perfetti sconosciuti: trattasi di uno spirito curioso, incline a prendersi molto poco sul serio, dotato di uno sguardo penetrante e malinconico. Che creatura strana il buffone ! Capace di parlare come un bischero doc tra parolacce e coloriti neologismi locali, e di trasformarsi un attimo dopo in un affascinante oratore. L'eloquio del buffone é trascinante e portatore sano di ebbrezza. É difficile astenersi dall' attingere al suo calice vermiglio, così dolce e così amaro nello stesso istante. E se accade di degustarne appena l'aroma e la materia, si diventa capaci di chiacchierare con profonda leggerezza di cibo, bischerate varie, del miracolo della paternità, del barocco leccese, di consulenza filosofica e della sera in cui si é visto Dio e poi lo si è perso per sempre. La notte é profonda e il calice ormai quasi vuoto. Il vermiglio fluido scorre intensamente sotto la pelle e ha penetrato la mente. Il suo potere metamorfico ha compiuto la sua opera. Metti una notte di primavera in un borgo toscano. Metti un dolce e un vermiglio calice di fluide parole. Due tavoli uniti per caso o per destino. Otto sconosciuti si allontanano e tornano ad interpretare la trama del loro racconto. Un americano, cinque toscani, due salentini. Otto curiose nuove creature, un po' attori e un po' buffoni.

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